S. Maria degli Angeli e dei Martiri
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IL QUADRO DELLA MADONNA E DEI SETTE ANGELI PRINCIPALI NELL’ABSIDE DELLA BASILICA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI E DEI MARTIRI IN ROMA
  CERIMONIA DELL’INCORONAZIONE DELLA MADONNA E DEL BAMBINO
Nella Chiesa un grande Arcone divide il Transetto dal Presbiterio che termina con un’ Abside pentagonale.
L’arcone è decorato da un enorme cartiglio recante la scritta: Regina Angelorum et Martyrum (Regina degli Angeli e dei Martiri).
Al centro dell’Abside rivestita in rosso Alpi, in una Gloria di Angeli e Cherubini scolpita da Bernardino Ludovisi, vi è il quadro con la “Madonna degli Angeli”che il prete siciliano Antonio Lo Duca fece eseguire a Venezia nel 1543, su copia di un mosaico antico posto sopra l’Altare Maggiore della Basilica di S. Marco dove figurava dipinta la gloriosa Vergine Maria, Madre di Dio, attorniata dai Sette Angeli principali.
Non si conosce l’autore del dipinto anche se la maniera, l’epoca e il luogo  dell’esecuzione fanno venire in mente Lorenzo Lotto che dal 1541 lavorava a Venezia.
La Vergine è assisa col Divin Pargolo al seno (Madonna del Latte), avvolta in un azzurro manto trapunto di stelle  e la veste rossa, circondata da Sette Angeli festanti, tutti col simbolico giglio a mò di scettro in mano, ma nell’aspetto e nell’atteggiamento differenti uno dall’altro, in una suggestiva composizione scenografica piena di dolcezza e di grazia.
Secondo Don Sante Barbolin, già docente di filosofia della cultura artistica presso l’Università Gregoriana di Roma ,

l’elemento dominante della pittura è la luce del bianco delle vesti degli Angeli. Luce che proviene dal di fuori del quadro, il cui nitore vuole significare la gloria divina che viene dall’esterno”.

Nel dipinto la Vergine e il Bambino vengono incoronati dagli Arcangeli Michele, a sinistra, e Gabriele a destra, che, insieme con gli altri cinque Principi degli Angeli, reggono lo scettro e il cartiglio indicante il compito assegnato ad ognuno di essi.
In particolare, iniziando dall’alto a destra e scendendo, troviamo:

GABRIELE                 Nunzio (Nuncius) – Spiritus Sanctus superveniat in te.
URIELE                      Forte alleato (Luce di Dio) – Flammescat igne charitas.
BARACHIELE           Tutore (Adiutor) – Adiutor ne derelinquas nos.
SALATIELE               Oratore (Orator) – Oro, supplex et acclinis.(In ginocchio al centro).
JEUDIELE               Remuneratore (Remuneratur) – Deus laudantibus. Praemia retribuo.
RAFFAELE               Medico (Medicus) – Viator comitor; infirmos medico.
MICHELE                 Vittorioso (Victoriosus) – Paratus ad animas suscipiendas.

Continua Don Barbolin:

“I Sette Angeli appaiono disposti a mandorla che dal punto di vista iconografico significa –l’aureola del corpo.
 I Sette Angeli o Sette Spiriti di Dio fanno da corona  alla Madre di Dio e i due Angeli in alto, Michele e Gabriele, chiudono detta Mandorla col reggere la corona regale sul capo di Maria.
 I loro sguardi sono rivolti alla Vergine. All’altezza di Maria e del Bambino troviamo gli altri Angeli, Raffaele e Uriele.
Il volto di quest’ ultimo è di netto profilo (rappresentazione non ammessa nell’iconografia orientale, perché il profilo occulta metà del volto nascondendo la persona) e guarda il Bambino come l’Incarnato che nella sua umanità nasconde e rivela la pienezza della Divinità. Di fronte ad Uriele c’è Raffaele con il cartiglio su cui appare scritto “seguo l’umanità in cammino e curo gli infermi”,
Anche lui guardando il Bambino invoca la salvezza.
A livello terra si trovano i tre Angeli, Jeudiele, Barachiele, Salatiele e portano la preghiera di lode, di intercessione e di domanda alla Chiesa.
In questo contesto, allora, Maria è da vedere come Madre della Chiesa.
Se congiungiamo idealmente, con alcune linee, la prospettiva rialzata dell’arcone che inquadra l’immagine, troviamo che il punto centrale coincide con il grembo della Madre: è l’ovulo fetale , è la Chiesa al centro della vita risorta che germoglia e Maria è la Madre di tutti noi, fratelli di Gesù.
Allora Maria è da vedersi  Arcangelo dell’ottavo giorno, il giorno della Resurrezione”.

Negli angoli superiori dell’immagine si intravedono le figure di due profeti, David ed Isaia che reggono anch’essi un cartiglio con la scritta:

et gratia in labiis tuis
exaltabitur Domini in vertice montium

Sopra la nicchia racchiudente la tela della Vergine degli Angeli vi è la seguente iscrizione dettata dallo stesso Pontefice Pio IV:

quod fuit idolum, nunc templu
est Virginis auctor
est Pius ipse pater
daemones  aufugite

(Ciò che fu un idolo ora è un tempio della Vergine. L’autore è Papa Pio. Fuggite demoni).

BIBLIOGRAFIA

Bernardi Salvetti Caterina
Santa Maria degli Angeli alle Terme e Antonio Lo Duca –Desclèe Editori Pontifici – Città di Castello (PG) 1955 – Quarta parte: Le sette immagini e i sette nomi, p. 287.

Melin Antonio
Dattiloscritto di 63 pagine più sei appendici, presso l’Archivio storico della Basilica di Santa Maria degli Angeli: Il quadro della Madonna, pag. 63.

Pisani  Renato e Valeri Giuseppe
Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri - Madonna in trono tra i Sette Angeli - Guida storico artistica - Ed. “Il Cigno”- 5a  Ristampa, Roma marzo 2008 –  Pag. 35.

Polesello padre Angelo o.f.m.
Già Assistente Ecclesiastico Nazionale dell’ UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani).
“ Il quadro della Madonna e i Sette Angeli”. Opuscolo a colori di 8 pagine stampate a cura della Basilica di S. Maria degli Angeli.

CERIMONIA DELL’INCORONAZIONE DELLA MADONNA E DEL BAMBINO

Al centro dell’Abside rivestita in rosso Alpi, in una Gloria di Angeli e Cherubini scolpita da Bernardino Ludovisi, vi è il quadro con la “Madonna degli Angeli”che il prete siciliano Antonio Lo Duca fece eseguire a Venezia nel 1543, su copia di un mosaico antico posto sopra l’Altare Maggiore della Basilica di S. Marco dove figurava dipinta la gloriosa Vergine Maria,  Madre di Dio,  attorniata dai Sette Angeli principali ed il Bambino in grembo.
Non si conosce l’autore del dipinto anche se la maniera, l’epoca e il luogo  dell’esecuzione fanno venire in mente Lorenzo Lotto che dal 1541 lavorava a Venezia.
La Vergine è assisa col Divin Pargolo al seno (Madonna del Latte), avvolta in un azzurro manto trapunto di stelle  e la veste rossa, circondata da Sette Angeli festanti, tutti col simbolico giglio a mò di scettro in mano, ma nell’aspetto e nell’atteggiamento differenti uno dall’altro, in una suggestiva composizione scenografica piena di dolcezza e di grazia.

L’ incoronazione avvenne il 27 giugno 1920, preceduta dalla seguente lettera:

RAFFAELE MERRY DEL VAL
Prete Cardinale di S.R.C. del Titolo di S. Prassede
Arciprete
della Patriarcale Basilica del Principe degli Apostoli
Prefetto della Sacra Congregazione della Rev. Fabbrica
il Capitolo e i Canonici

Al Rev.mo Monsignor  Giovannelli Parroco della Chiesa Parrocchiale di S. Maria degli Angeli alle Terme di Diocleziano salute nel Signore.
Or non è molto tempo tu esponesti al Nostro Capitolo, a cui appartiene il diritto e l’onore di coronare le Sacre Immagini della Madre di Dio celebri per antichità del culto e per il numero dei miracoli, che nella Chiesa Parrocchiale di S. Maria degli Angeli alle Terme di Diocleziano si venera una insigne e famosa Immagine di Nostra Signora sotto lo stesso titolo di S. Maria degli Angeli, e che essa riscuote dai cittadini Romani, specialmente della regione Viminale, massima devozione sia per numero di grazie che la pia Madre sparge in seno ai fedeli devoti, sia per l’antichità del culto. Per cui mosso da sentimento di speciale devozione, con calde preghiere chiedesti che l’Augusta Immagine venisse decorata di quell’aurea corona, con cui sogliono dal Nostro Capitolo decorarsi le Immagini Prodigiose della Madre di Dio. Noi adunque, che, quando si tratta di onorare la Vergine SS., siamo sempre solleciti perché ovunque ad Essa si tributino i dovuti ossequi di devozione, favorevoli a quanto richiesto, il giorno 14 marzo di quest’anno, adunati nell’aula capitolare, apprendemmo notizia della tua domanda del culto particolare e antico della stessa Sacra Immagine e della fama delle grazie ricevute. Onde, avuto prima il voto del Rev.mo Mons. Giuseppe de Bisogno dei Marchesi di Casaluce decano del Nostro Capitolo, conoscemmo che a favore della stessa Sacra immagine conveniva tutto ciò che si richiede per la solenne coronazione.
Perciò a maggior gloria della SS. Trinità, a nuovo decoro e ornamento della Madre di Dio decretiamo con voto unanime e comandiamo che la stessa insigne Immagine di Nostra Signora sotto il titolo di S. Maria degli Angeli venga solennemente decorata di aurea corona. La cerimonia poi della coronazione da tenersi il 27 giugno prossimo, demmo incarico di eseguirla al Rev.mo ed Ecc.mo Mons. Raffaele Virili, arcivescovo di Tolemaide Canonico Vaticano.
Dato in Roma, il 17 giugno Anno del Signore 1920, anno VI del Pontificato del Signor Nostro Benedetto Papa XV.
Giulio Malvezzi di Santa Candida Canonico per gli Atti.
Giuseppe Cascioli Cancelliere

NOTA
E’ agli atti del Vicariato il telegramma con il quale  il S. Padre Benedetto XV, Giacomo Della Chiesa (1914-1922),  inviava la Sua Benedizione in occasione dei festeggiamenti per l’incoronazione, firmato dal Cardinale Gasparri

BIBLIOGRAFIA

Bernardi Salvetti  Caterina
Santa Maria degli Angeli alle Terme e Antonio Lo Duca – Seconda parte:  La Basilica, cap. II – Il quadro della Vergine contornata dai Sette Angeli Principi in Santa Maria degli Angeli Desclée Editori pontifici, Città di Castello (PG), 1965. – pp.115-119 + Tavola a colori del quadro della Madonna
Matthiae Guglielmo
Santa Maria degli Angeli – Le chiese di Roma illustrate – Nuova Serie 13 – Istituto di Studi Romani – Ed. F,lli Palombi Roma 1988 – p. 81.
Pisani Renato e Giuseppe Valeri
Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri -  Guida storico artistica -  Ed. “Il Cigno”-5a Ristampa Roma 2008 – Madonna in trono tra i Sette Angeli- Pag. 35
Polesello  Angelo o.f.m.
Già Assistente Ecclesiastico Nazionale dell’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani).
Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri – Il quadro della Madonna e i Sette Angeli – Opuscolo di 8 pagine con tavola a colori stampata in copertina a cura della Basilica.

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